Un viaggio lungo tre anni
Nei tre anni di scuola dell’infanzia i bambini del Celio Azzurro iniziano un viaggio alla scoperta del mondo.
I bimbi del gruppo dei piccoli, al primo anno di scuola, partono alla ricerca di sé stessi. Con chi vivo, la mia casa, i 5 sensi, sono i temi da esplorare insieme ai maestri e alle famiglie.
I bimbi del gruppo dei medi, al secondo anno, continuano il viaggio nel circostante: gli amici, i maestri, la città e la natura sono i temi del percorso.
I bimbi del gruppo dei grandi, al terzo anno partono alla conquista del mondo. Un viaggio fantastico che comincia dai paesi di provenienza fino all’universo conosciuto.
Questi temi vengono proposti attraverso i fondamentali dello sviluppo evolutivo (simbolico, drammatizzazione, logico-matematico, eccetera), attraverso gite in città, giornate di festa e altre esperienze didattiche straordinarie.
C’è un filo rosso che collega questi percorsi di viaggio e riguarda le famiglie, che assumono un ruolo attivo all’interno della scuola. Ai genitori viene chiesto ogni anno di portare un ricordo che sia una foto, un cibo, un’avventura, un simbolo della propria infanzia da condividere coi bimbi e i maestri. È il collegamento delle memorie affettive dei genitori alle radici culturali che i bimbi non possiedono e che qui recuperano alla grande, condividendole con gli altri, in un percorso di conoscenza reciproca raro e straordinario.
Ai bimbi, del resto, piace sentir parlare dell’infanzia dei propri genitori, che è una dimensione temporale misteriosa e affascinante ancora di più se condivisa con gli altri. Il coinvolgimento delle famiglie tramite le biografie educative è uno dei momenti importanti all’interno del percorso didattivo del Celio azzurro e contribuisce alla definizione di un legame
Se ne parla in termini di “biografie educative”, uno dei punti chiave del percorso formativo al Celio Azzurro, che riguarda il nucleo familiare. Per realizzarlo ai genitori viene richiesta partecipazione e cooperazione sin dai primi incontri, uno scambio continuo e coinvolgente.
L’obiettivo condiviso è quello di creare una rete affettiva che prevenga dal rischio di marginalità sociale le famiglie più fragili. Ma anche e soprattutto, realizzare un luogo dove sentirsi parte di una comunità, un luogo di confronto e relazione per le famiglie oggi sempre più isolate dalla routine e prive di possibilità di scambio sui temi che le riguardano più da vicino.